Ottimizzazione Preoperatoria: Come Migliorare il Risultato della Chirurgia Ortopedica e Interventi di Chirurgia della Spalla
Strategie e Approcci per Massimizzare il Successo degli Interventi Chirurgici Ortopedici e della Spalla

Sono ormai molti anni che ai pazienti che mi chiedono consiglio, spiego l'importanza della preparazione all'intervento chirurgico, soprattutto in chirurgia della spalla. La preparazione deve essere sia fisica che mentale, come se fosse una gara o una performance sportiva.
Questo perché, che si tratti di un intervento mini-invasivo in artroscopia o di un intervento con chirurgia aperta, l'operazione e l'anestesia rappresentano uno stress per il corpo umano.
Questo stress è necessario per la guarigione e per migliorare lo stato fisico. È importante arrivare preparati mentalmente e fisicamente, proprio come prima di una competizione sportiva. Purtroppo, non posso entrare nei dettagli specifici per ogni paziente riguardo alla routine pre-intervento, quindi ho iniziato a scrivere post e pubblicarli online per renderli disponibili a più persone possibile.
Ci sono 5 livelli di preparazione, più o meno in ordine decrescente di importanza:
Controllo delle patologie preesistenti
Mentale
Organizzativo ed ergonomico
Pre-Rehab
Ottimizzazione , supplementazione e nutraceutica
In questo breve post, vedremo alcune categorie e consigli pratici per la preparazione all'intervento.
Il primo passo è l'ottimizzazione delle patologie preesistenti come prevenzione delle infezioni, trattamento dell'obesità, anemia e malnutrizione, gestione del diabete e del glucosio, fumo e consumo di alcol.
Nel vasto panorama della chirurgia ortopedica, prevenire le infezioni e ottimizzare la salute del paziente prima dell'intervento è cruciale. Esploreremo i concetti chiave della preparazione preoperatoria, con un focus su fattori modificabili come l'obesità, l'anemia e il diabete, che possono fare la differenza nel successo dell'intervento.
Una delle principali preoccupazioni in ortopedia è prevenire le infezioni postoperatorie. Un metodo efficiente è lo screening e la decolonizzazione dei pazienti per MRSA e MSSA, batteri che possono causare infezioni gravi. Nel nostro studio, i pazienti sono stati sottoposti a tampone nasale per identificare la presenza di questi batteri. Se il risultato è positivo, vengono trattati con un unguento nasale di mupirocina e lavaggio del corpo con clorexidina prima dell'intervento. Questo protocollo ha dimostrato di ridurre le infezioni fino al 56%.
Per esempio, immaginiamo Maria, una paziente in attesa di una protesi d'anca. Dopo lo screening preoperatorio, risulta positiva al MRSA. Seguendo il protocollo di decolonizzazione, Maria è riuscita a evitare un'infezione potenzialmente devastante, migliorando il suo recupero postoperatorio.
L'obesità rappresenta una sfida significativa in chirurgia ortopedica, poiché un indice di massa corporea (BMI) superiore a 40 è associato a un rischio maggiore di complicazioni postoperatorie. L'eccesso di tessuto adiposo può ostacolare la guarigione, aumentando l'infiammazione e riducendo il flusso sanguigno ai tessuti. Ad esempio, dopo un intervento di sostituzione del ginocchio, i pazienti obesi possono sperimentare un prolungato tempo di recupero e un rischio più elevato di infezioni della ferita. Inoltre, la difficoltà nel gestire il peso corporeo aggiuntivo mette ulteriore stress sulle articolazioni, complicando ulteriormente il processo di guarigione.
La malnutrizione e l’anemia sono altri fattori che possono compromettere il successo chirurgico. Pazienti con livelli di albumina inferiori a 3.5 g/dL o di prealbumina inferiori a 18 mg/dL presentano un rischio aumentato di complicazioni. Un’integrazione nutrizionale appropriata, come l’assunzione di proteine a basso contenuto di zuccheri e vitamine, è fondamentale.
In alcuni casi, regimi dietetici particolarmente restrittivi, come le diete a bassissimo contenuto calorico o quelle che eliminano interi gruppi alimentari, possono portare a carenze nutrizionali significative. Ad esempio, una dieta vegana non ben bilanciata potrebbe causare una carenza di vitamina B12 e ferro, elementi essenziali per la produzione di globuli rossi. Allo stesso modo, le diete che limitano drasticamente le proteine possono ridurre i livelli di albumina e prealbumina nel sangue. Queste carenze possono passare inosservate fino a quando non vengono eseguiti test specifici, aumentando il rischio di complicazioni post-operatorie. È quindi essenziale valutare attentamente il regime alimentare del paziente prima dell'intervento e, se necessario, fornire una consulenza nutrizionale adeguata per ottimizzare lo stato nutrizionale.
Il controllo glicemico è cruciale per evitare infezioni postoperatorie. Pazienti con diabete o livelli elevati di glucosio nel sangue hanno maggiori probabilità di sviluppare infezioni. Uno degli strumenti usati per questo controllo è il test dell'emoglobina glicata (HbA1c) che monitora il controllo del glucosio a lungo termine.
Il controllo glicemico è fondamentale per prevenire complicanze come le infezioni postoperatorie, che possono insorgere più facilmente in pazienti con diabete o livelli elevati di glucosio nel sangue. Un efficace strumento di monitoraggio è il test dell'emoglobina glicata (HbA1c), che riflette la media dei livelli di glucosio nel sangue negli ultimi due o tre mesi. Ad esempio, un paziente con un valore di HbA1c superiore al 7% potrebbe avere un controllo glicemico inadeguato, aumentando il rischio di infezioni. Un corretto controllo glicemico prima di un intervento chirurgico può ridurre significativamente queste complicanze.
Livelli elevati di glucosio nel sangue possono compromettere la capacità del corpo di combattere le infezioni e rallentare il processo di guarigione attraverso diversi meccanismi:
Funzione immunitaria compromessa: L'iperglicemia può ridurre l'efficacia dei globuli bianchi, che sono fondamentali per combattere le infezioni. In particolare, la fagocitosi (il processo con cui i globuli bianchi inglobano e distruggono i patogeni) può essere meno efficace in presenza di alti livelli di glucosio.
Infiammazione aumentata: Livelli elevati di glucosio possono causare uno stato infiammatorio cronico, che rende più difficile per il corpo rispondere adeguatamente ai danni tissutali e alle infezioni.
Circolazione sanguigna alterata: L'iperglicemia può danneggiare i vasi sanguigni, riducendo il flusso di sangue ai tessuti. Questo limita l'apporto di ossigeno e nutrienti necessari per la guarigione delle ferite.
Alterazione della sintesi del collagene: Il glucosio in eccesso può interferire con la produzione di collagene, una proteina chiave per la riparazione dei tessuti.
Aumento del rischio di colonizzazione batterica: L'ambiente iperglicemico può favorire la crescita di batteri, aumentando il rischio di infezioni.
Produzione di radicali liberi: L'eccesso di glucosio può portare a un aumento dello stress ossidativo, che danneggia ulteriormente i tessuti e rallenta la guarigione.
Un controllo ottimale dei livelli di glucosio è quindi essenziale per migliorare la risposta immunitaria e promuovere una guarigione efficace.
Prima di un intervento chirurgico, è fondamentale mantenere livelli stabili di glucosio nel sangue per ridurre il rischio di complicazioni post-operatorie. Anche in assenza di diagnosi di iperglicemia o diabete, una dieta eccessivamente ricca di carboidrati (pasta, pane etc...) raffinati e bevande zuccherate può causare fluttuazioni glicemiche, che possono compromettere la guarigione delle ferite e aumentare il rischio di infezioni.
Optare per una dieta bilanciata, ricca di proteine, fibre e grassi sani, preferendo carboidrati integrali, aiuta a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Questo approccio alimentare supporta una migliore risposta immunitaria e una più efficace riparazione dei tessuti, essenziali per un recupero ottimale dopo l'intervento.
Smettere di fumare e ridurre il consumo di alcol sono due azioni essenziali per ottimizzare la salute preoperatoria. Il fumo riduce il flusso sanguigno alla pelle e ai tessuti che devono guarire e ostacola la guarigione delle ferite, mentre l’alcol può aumentare il rischio di complicazioni mediche postoperatorie.
Fumo e flusso sanguigno:
La nicotina restringe i vasi sanguigni, riducendo il flusso di sangue alla pelle e ai tessuti.
Questo rallenta l'apporto di ossigeno e nutrienti essenziali alle aree che devono guarire.
Fumo e guarigione delle ferite:
Le sostanze chimiche nel fumo danneggiano le cellule della pelle.
Portano a una riduzione della capacità del corpo di riparare i tessuti danneggiati.
Alcol e sistema immunitario:
L’alcol indebolisce il sistema immunitario, rendendo più difficile combattere infezioni.
Può alterare la risposta infiammatoria necessaria per la guarigione.
Alcol e sanguinamento:
L’alcol può influenzare la coagulazione del sangue, aumentando il rischio di sanguinamenti durante e dopo l’intervento.
Interazione con farmaci:
Sia il fumo che l’alcol possono interferire con i farmaci usati durante e dopo la chirurgia, modificandone l'efficacia.
Fumare provoca inoltre una temporanea vasocostrizione, riducendo il flusso sanguigno ai tessuti; questo effetto, tuttavia, si attenua nel tempo. Se una persona non riesce a smettere del tutto di fumare, è preferibile concentrare l'uso di sigarette in un breve periodo, come la sera, per minimizzare l’interferenza con la guarigione durante il giorno. È importante sottolineare che la strategia migliore è non fumare affatto, specialmente nel periodo postoperatorio, ma se questo risulta impossibile, ridurre la frequenza del fumo potrebbe rappresentare il male minore.
Prima di un intervento, un paziente con artrite reumatoide deve consultare il reumatologo per gestire i farmaci immunosoppressivi, che potrebbero essere sospesi o modulati per ridurre il rischio di infezioni. È essenziale informare il chirurgo della propria condizione e pianificare esami pre-operatori. Dopo l'intervento, bisogna sapere quando riprendere i farmaci e seguire un piano di recupero, inclusa la fisioterapia. Una comunicazione continua tra il paziente, il reumatologo e il chirurgo è fondamentale per un recupero sicuro.
Bisogna essere convinti dell'intervento, non per qualche "magia mentale", ma perché corpo e mente sono strettamente collegati. Se un paziente non è convinto di dover fare l'intervento per migliorare le sue condizioni di salute, io sono il primo a sconsigliarlo. Il chirurgo mette il corpo nelle migliori condizioni per la guarigione, ma è sempre il corpo che guarisce. Se la mente non è convinta del miglioramento potenziale o inconsciamente non si vuole guarire, anche la guarigione sarà meno efficace.
Il legame tra mente e corpo è fondamentale nel processo di guarigione. Quando un paziente affronta un intervento chirurgico, non si tratta solo della preparazione fisica, ma anche di quella mentale. La convinzione e la volontà di guarire possono influenzare significativamente il risultato. Ad esempio, un paziente che crede fermamente nei benefici dell'intervento può affrontare la riabilitazione con maggiore motivazione e ottenere un recupero più rapido. Al contrario, chi è dubbioso o riluttante potrebbe incontrare difficoltà nel processo di guarigione. Questo sottolinea l'importanza di un approccio olistico alla salute, dove mente e corpo lavorano in sinergia per il miglioramento complessivo.
Ovviamente, questo capitolo potrebbe essere sviluppato all'infinito, ma sono una persona molto pragmatica e mi limiterò a sottolineare l'ovvio, senza parlare di visualizzazioni o pratiche meditative particolari. Ogni persona segue un percorso personale in questo senso, ma l'importante, a livello base, è sciogliere qualsiasi dubbio riguardo all'intervento stesso e affrontarlo con il giusto atteggiamento mentale.
Bisogna organizzarsi con il lavoro e la famiglia per essere pronti nel post-intervento. Ad esempio, dopo un intervento alla spalla, potrebbe essere necessario indossare un tutore per 2-6 settimane, limitando la mobilità del braccio dominante. È importante pianificare trasporti e attività quotidiane in anticipo, soprattutto se si vive soli. Con una buona organizzazione, il recupero sarà più agevole e meno stressante.
Ambiente di Lavoro:
Scrivania: Adatta la tua scrivania per facilitare l'uso del tutore. Assicurati che tutto ciò di cui hai bisogno sia facilmente raggiungibile. Usa una sedia SENZA braccioli per non compromettere l'immobilizzazione con tutore, ad esempio.
Computer: Potresti aver bisogno di un supporto per il mouse o una tastiera ergonomica per ridurre lo stress sulla spalla.
Bagno:
Doccia: Installa una sedia antiscivolo nella doccia. Aggiungi maniglioni di supporto per sicurezza.
Accessori: Utilizza spugne con manici lunghi e dispenser automatici per il sapone.
Vestirsi/Svestirsi:
Abbigliamento: Scegli vestiti con bottoni o cerniere frontali. Pratica a vestirti. e indossare il tutore senza aiuto usando solo una mano . PRIMA dell'intervento!
Accessori: Considera l'uso di strumenti come infilacalze e ganci per zip.
Trasferimenti:
Organizza dei passaggi con familiari o amici per gli appuntamenti medici o altre necessità.
Valuta l’opzione di un servizio taxi per una maggiore indipendenza.
Pianificazione del Rientro al Lavoro:
Discuti con il tuo datore di lavoro su possibili adattamenti lavorativi.
Considera un rientro graduale, magari iniziando con lo smart working.
Cucina: Prepara e congela pasti facili da riscaldare.
Pulizia: Pianifica servizi di pulizia o chiedi aiuto a familiari per i lavori domestici pesanti.
Supporto Sociale: Coinvolgi amici e familiari nel tuo piano di recupero per un supporto continuo.
Il termine "pre-rehab" si riferisce a esercizi e pratiche preventive svolte prima di un intervento chirurgico, come quelli alla spalla, per ridurre il rischio di complicazioni e facilitare il recupero. Questi esercizi mirano a migliorare la forza e la mobilità della spalla. Ad esempio, una persona in attesa di un intervento alla cuffia dei rotatori potrebbe eseguire esercizi per l'abbassamento della testa omerale, aumentando lo spazio di scorrimento sottoacromiale. Inoltre, il miglioramento del trofismo del deltoide, attraverso specifici esercizi di rafforzamento, può supportare efficacemente il recupero della cuffia suturata o per il recupero della mobilità dell'arto dopo un intervento di protesi di spalla.
La preabilitazione è un approccio che si concentra sul miglioramento della forza muscolare, della funzionalità e della qualità della vita legata alla salute dei pazienti prima di un intervento chirurgico. Questo periodo di preparazione può essere cruciale, soprattutto per gli anziani che affrontano operazioni ortopediche, come la sostituzione dell'anca o del ginocchio. Ad esempio, un programma di esercizi fisici mirati possono migliorare la capacità di recupero postoperatorio e ridurre il tempo di riabilitazione necessario dopo l'intervento. Studi hanno dimostrato che una preabilitazione efficace può diminuire il rischio di complicazioni e migliorare gli esiti chirurgici complessivi.
La riabilitazione pre-operatoria è un approccio terapeutico sempre più riconosciuto come cruciale per migliorare i risultati chirurgici, in particolare nei pazienti con lesioni della cuffia dei rotatori. Questo tipo di riabilitazione ha l’obiettivo di ottimizzare la funzionalità del paziente prima dell'intervento, preparando il corpo a gestire il periodo di immobilizzazione che seguirà. Attraverso esercizi specifici, si mira a migliorare la mobilità, la stabilità scapolare e la forza muscolare, riducendo così il dolore e migliorando la qualità della vita.
Ad esempio, in uno studio condotto su pazienti con lesioni traumatiche della cuffia dei rotatori, è stato osservato che quelli che hanno partecipato a un programma di riabilitazione pre-operatoria hanno mostrato risultati significativamente migliori rispetto a coloro che non hanno seguito tale programma. Questi pazienti hanno riportato una diminuzione del dolore e un aumento dell'ampiezza di movimento, in particolare per quanto riguarda l'abduzione e la rotazione esterna della spalla. Inoltre, dopo sei settimane di esercizi mirati, i partecipanti hanno mostrato una maggiore capacità di svolgere le attività quotidiane senza disagio.
Un altro esempio significativo è rappresentato da pazienti con sindrome da impingement subacromiale, che hanno beneficiato di esercizi volti a correggere la disfunzione scapolare. Questi pazienti hanno evidenziato miglioramenti sia nella riduzione del dolore che nella funzionalità della spalla già prima dell'intervento.
La riabilitazione pre-operatoria non solo prepara fisicamente i pazienti all’intervento chirurgico, ma contribuisce anche a un recupero più veloce e più efficace dopo l'operazione. L'inclusione di programmi di esercizi specifici può risultare fondamentale nella gestione delle lesioni della cuffia dei rotatori o della protesi di spalla e può influenzare positivamente i risultati clinici a lungo termine.
- Integratore alimentare di acido L-ascorbico (VITAMINA C) 1000mg/die + Colecalciferolo 50 µg (Vit-D3) a stomaco pieno per 15 giorni pre-operatorio (NON il giorno dell'intervento e quello successivo) e 15 giorni post-op (es.: AllNutrition Vitamina C 1000 + D3, Supradyn Difese)
- Integratore alimentare di solfato ferroso liposomiale + Vit. C/B12 (es.: Sideral Forte) 1cpr x 2/die associato a acido folinico 15mg (es.: CITOFOLIN) 1cpr x 2/die a stomaco pieno per 15gg prima dell'intervento (NON il giorno dell'intervento)
Per quanto riguarda l'ottimizzazione del corpo prima dell'intervento chirurgico, si possono assumere antiossidanti per controbilanciare lo stress dell'operazione o supplementi di vitamina B12 e acido folico per migliorare la coagulazione del sangue e la produzione di globuli rossi. Anche l'assunzione di ferro può aumentare i valori di emoglobina prima dell'intervento, riducendo la necessità di trasfusioni nel post-operatorio.
Infine, ci sono supplementi che aiutano a ridurre l'infiammazione naturale dopo l'intervento chirurgico e favoriscono la rigenerazione dei tessuti nel post-operatorio. Vediamo ora una carrellata di questi supplementi per evidenziarne l'utilità in chirurgia della spalla.
An informative and visually engaging diagram outlining the preparation for shoulder surgery, featuring five levels of preparation: 1) Control of pre-existing conditions, 2) Mental preparation, 3) Organizational and ergonomic planning, 4) Pre-rehabilitation exercises, and 5) Optimization through supplementation and nutraceuticals. Each level illustrated with relevant icons and brief descriptions, using a professional and educational style with a color palette of blue, green, and white.